Camerun 24/02
In questi due ultimi giorni si sono avute le prime avvisaglie della imminente stagione delle piogge. Nel pomeriggio di ieri si è abbattuto sulla regione un violento acquazzone. Non siamo riusciti a fare l'ultimo allenamento a Shisong (o meglio, parte lo abbiamo fatto sotto la pioggia) ed è saltato l'incontro con il liceo di Sant'Agostino, a Kumbo. L'effetto di queste violente piogge ricade su tutto: telefoni, computers, corrente elettrica, strade impraticabili, fango rossastro ovunque. Padre Giuseppe ci ha voluto portare al mercato di Kumbo dopo la pioggia. Dovevamo prendere un paio di scarpe per Spora, una delle ragazze che ha dimostrato più passione, proveniente dal collegio femminile. Spora ha fatto tutti gli allenamenti del mattino ed ha seguito il corso per gli allenatori. Le si sono rotte le vecchie scarpe allenandosi. Per lei avrebbe significato giocare scalza, da adesso in avanti. Abbiamo trovato altre paia di scarpe da basket per due sue compagne che proprio non le avevano. Per i maschi è diverso, tendenzialmente si sono allenati in ciabatte o scalzi, meno con scarpe. Le scarpe che ho visto non credo potessero essere definite tali: vecchie, consumate, rotte, senza lacci, mai del numero giusto...
Abbiamo consegnato i doni ai 50 allenatori che hanno seguito le sei lezioni (grazie al Comitato Nazionale Allenatori ed alla sensibilità del Presidente Toni Pozzati). Toccanti le parole del portavoce del gruppo che si è impegnato a continuare il lavoro intrapreso in questi giorni.
Un gruppo di giovani della parrocchia ha voluto ringraziarci. Ci hanno fatto indossare e regalato un copricapo tradizionale che ci fa diventare membri della tribù. Si vive qui avvolti in una umanità dimenticata che riesce a fare diventare grandi le piccole cose. C'è una gentilezza nei modi, nei sorrisi, nel loro saluto a mani giunte che emana dignità e rispetto allo stesso tempo. Credo che loro sappiano trovare nella semplicità dei rapporti la loro vera fratellanza. Il vero senso di appartenenza alla loro società. Speravo di riuscire a portare qualcosa a Shisong, (e forse per il basket questo è anche successo), ma come pensavo sono io che tornerò con un bagaglio umano enorme.
Questa mattina, alle otto, abbiamo visitato le scuole primarie (durano 7 anni) e l'asilo. Assistito ai cori, alle danze, alla marcia per entrare a scuola. Abbiamo regalato le maglie del Programma Giovani.
Abbiamo assistito alla festa di chiusura nella grande sala vicino al campo sportivo. Difficile descrivere: presenti 500 tra ragazzi e ragazze. Ogni classe ha ballato e cantato. Canti tradizionali e religiosi. Ci hanno donato piccoli oggetti in terracotta fatti da loro, una bellissima maschera in legno. Noi abbiamo consegnato del materiale ad ogni scuola ed uno zainetto ognuno. E' stata festa grande. Poi, all'aperto, balli tradizionali accompagnati da strumenti in legno. I ragazzi in costume, come piccoli Giù Giù, gli stregoni, a muoversi a tempo con grande enrgia. Tutto attorno i loro compagni a muoversi sinuosi, ad ondeggiare, a ritmare i movimenti con il battito delle mani. Uno spettacolo straordinario e bellissimo. Come tante altre cose di questo viaggio indimenticabile. Beri (grazie) a questi ragazzi, ed abene (arrivederci) Shisong. Domani mattina levataccia. Ci aspetta il grande viaggio di ritorno. Se tutto andrà bene, nella mattinata di domenica atterreremo alla Malpensa.
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